SERATA MUSICALE in memoria di Roberto Bagnato

VIDEO DEL CONCERTO

 

PROGRAMMA

JOHANN SEBASTIAN BACH (Eisenach 1685 – Lipsia 1750)

Ricercare a 6 dall’Offerta musicale (Musikalisches Opfer BWV 1079), dedicato a Federico il Grande, re di Prussia, risale al 1747 ed è una delle ultime composizioni del maestro. Si tratta di una pagina di grande semplicità e complessità allo stesso tempo: i sei temi eseguiti dai singoli archi, rispettivamente due violini, due viole e due violoncelli, s’incontrano e s’intrecciano tra di loro, creando armonie sonore del tutto inaspettate e inusuali, provocando una intima tensione nel rincorrersi tematico di ciascuno strumento, fino alla coda finale che suggella l’insieme trattato come fuga.

Considerata un capolavoro assoluto della musica strumentale di tutti i tempi, il Ricercare a 6 è davvero un punto di arrivo per l’ascoltatore che ama la musica pura, che sa dare valore ai suoni che scaturiscono dalle profondità della materia sonora, che si dipanano liberamente senza indicare un soggetto o una finalità. In questo senso il Ricercare a 6 è uno degli esempi più luminosi dell’Arte della fuga e dell’Offerta musicale.

Concerto in la minore per due violini e orchestra d’archi BWV 1043 (vivace – largo ma non tanto – allegro) è una delle composizioni più celebri del maestro. Risale al periodo in cui Bach era Kapelmeister a Chöten e gli anni più probabili sono tra il 1730 e il 1731. Si basa sul dialogo tra i due violini per tutta la durata del pezzo e si basa sull’imitazione della fuga facendo ricorso all’uso del contrappunto. Questa breve composizione è la sintesi del mondo musicale barocco per la sua concentrazione stilistica e armonica, risultando sempre gradevolissima nella sua semplicità tematica e scorrevolezza sonora.

PAUL HINDEMITH (Hanau 1895 – Frankfurt am Main 1963)

Trauermusik per violoncello e orchestra d’archi. Questa musica funebre fu composta nel gennaio del 1936 ed eseguita a Londra nello stesso mese, in occasione della morte di Giorgio V d’Inghilterra. In origine la composizione prevedeva la viola come strumento solista, tenuto conto che Hindemith era un eccellente violista. Si fonda su quattro movimenti legati tra di loro: Langsam (adagio), Ruhig bewegt (poco mosso), Lebhaft (vivace), Choral: Fur deinen Thron tret ich hiermit (Corale: Per il tuo trono io qui cammino).

Si tratta di una delle composizioni più famose di Paul Hindemith, accanto alla sinfonia Mathis der Maler dello stesso periodo, dedicata al grande pittore Mathias Grünewald, per il carattere intimo e commosso che pervade tutta la partitura e termina con il corale che ha una grande forza espressiva per la sua drammaticità.

JOSEF SUK (Křeovice 1874 – Benešov 1935)

Meditazione su un antico inno ceco (corale di San Venceslao) risale al 1914 e nella sua dolente andatura sembra voler rievocare la tragedia della Montagna Bianca (1620) che aveva spalancato le porte alla Guerra dei Trent’anni, mentre anticipa lo scontro armato che nell’anno della composizione precipiterà l’Europa nella catastrofe.

Allievo di Antonín Dvořak al Conservatorio di Praga, Josef Suk si distinse come violinista e successivamente come docente. Le sue composizioni risentono della lezione del maestro, ma se ne distaccano per una maggiore libertà armonica, conquistando sonorità che aprono la strada alle scuole successive e a musicisti di notevole spessore nell’Europa del primo Novecento.

Meditazione si presenta come un canto di tristezza e di dolore, in cui il rimpianto ha consistenza di lontana speranza per gli uomini che sapranno mantenere saldi i principi morali e la dignità dell’essere.

FELIX MENDELSSOHN BARTOLDY (Amburgo 1809 – Lipsia 1847)

Sinfonia per orchestra d’archi op. 10 in si min. MWV 10 (largo – allegro – più presto)

La Sinfonia in si min. per orchestra d’archi e una delle dodici sinfonie giovanili composte da Mendelssohn tra il 1823 e il 1824. Si tratta di opere concepite per uso privato e rimaste per molto tempo sconosciute al grande pubblico. Soltanto negli ultimi tempi queste composizioni sono state presentate all’attenzione del pubblico, riscuotendo un notevole successo per la loro freschezza e genuinità che anticipano i grandi lavori della maturità.

La Sinfonia in si min. è concepita in un unico tempo in forma sonata, articolato in un breve largo introduttivo, nell’allegro che si sviluppa in ampie volute sonore e armoniche creando ritmo e conferendo dinamismo nell’atmosfera romantica, rapinosa e travolgente, fino a sfociare nel finale più presto, un accelerando di notevole effetto sonoro.

(a cura di Agostino Bagnato)

Roma, 18 giugno 2019