Poema pedagogico

Anton Semënovič Makarenko (1888-1939) è con Pestalozzi, Rousseau, Tolstoj, Don Milani, tra i pochissimi autori che, nel mondo contemporaneo, siano stati egualmente riconosciuti “grandi”, sia come educatori sia come scrittori.

Le opere di Makarenko, ripubblicate ancora di recente in Russia come “Opere complete”, sono state e continuano ad essere largamente circolanti in tutto il mondo. In particolare il Poema pedagogico è l’opera più tradotta e studiata… Formidabile strumento formativo umano, nutrito di esperienze vitali essenziali e di raffinatezze letterarie, filosofiche, artistiche molteplici, provenienti da Gogol’, Dostoevskij, Gor’kij e, prima, da Platone, Kant, Hegel, Nietzsche. Da Marx-Engels, ma anche da Dante, Goethe, Maeterlink, Bellamy, Mark Twain, Zamjatin e Aleksej Tolstoj, nonché da Raffaello, Vrubel’, Ejzenštejn, ecc.

In Italia – dove i libri di Makarenko sono attualmente pressoché introvabili -, oltre al Poema pedagogico, best seller degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, hanno avuto una discreta circolazione Bandiere sulle torri, La marcia dell’anno’30, Consigli ai genitori, le lettere a Gor’kij. Quel che però è mancato e manca è una lettura del Poema pedagogico non ideologica e davvero corrispondente al dettato dell’autore. Proprio a ciò la presente edizione si propone di contribuire.

Questa edizione del Poemapedagogico di Anton SemënovičMakarenko è, intanto, il frutto diuna concreta attività didattica e di ricerca, in un determinatoambiente universitario (Roma “La Sapienza”).

Ciò che provvisoriamente nerisulta, è il romanzo per eccellenza dei besprizornye (bambini e ragazzi“senza tutela”), nell’URSS deglianni Venti e Trenta del secoloscorso; e il “poema” dell’illimitatafiducia nell’educabilità umana,della responsabilità personale edella formazione del collettivo,della fertilità del nesso studio-lavoro, dell’“uomo nuovo” e della“prospettiva”. I temi, cioè, delMakarenko “antipedagogico” e del“collettivo”: della “pedagogia dellalotta” e del “rischio”, del “gioco” edell’“avventura”, del “sensodell’onore” e di una moralitàelementare “altra”, della “libertà” e della “disciplina”, della “tradizione” e dello “stile”. Del“negativo” che si fa “positivo”.Della “gioia del domani” e della“vita piena”, adesso. Del cooperativismo educativo, nel farsidelle sue possibilità d’impresa e virtualità creative. Degli handicapsociali, che possono tramutarsi ineccezionale risorsa per tutti.