PERCHE’ NESSUNO POSSA DIRE «IO NON LO SAPEVO!»

MARIA IMMACOLATA MACIOTI

Genocidi e stermini di massa

IL Novecento a confronto

Guida editori, pp. 420, Napoli 2018

Un saggio prezioso, documentato, dettagliato, aggiornato fino ai nostri giorni. Il Novecento come nessuno lo ha raccontato in modo così completo. Quanti genocidi e stermini ci sono stati negli ultimi centoventi anni in Europa, culla della civiltà e del sapere!

Maria Immacolata Macioti, forte della sua esperienza di ricercatrice, sociologa e analista dei fenomeni culturali e identitari, nonché esperta analista della religioni e della loro storia sotto il profilo sociologico, si addentra nei grandi tragici fenomeni che fanno parte della storia del Novecento. La stessa disamina del termine genocidio e di quelli correlati di sterminio di massa, persecuzioni, costituisce un incipit di grande valore per circoscrivere l’argomento, in quanto per la prima volta si affrontano questioni sottovalutate quando si vuole essere generosi, cancellati o dimenticati quando si vuole essere obiettivi, considerandoli nella sfera delle relazioni diplomatiche da parte di molti studiosi, giornalisti, opinionisti, gente comune. L’autrice affronta le tragedie più amare del Novecento, da quella del popolo armeno sotto l’impero ottomano, degli ebrei sotto la dittatura nazista, dei popoli balcanici dopo la dissoluzione della Jugoslavia, spingendosi fino alla guerra civile in Rwanda e di alcune situazioni locali. Entra nel merito di ciascuna tragedia, ne analizza il contesto storico, economico e sociale, approfondisce le motivazioni scatenanti e le circostanze che le hanno supportate per comportamenti efferati e indifferenza collettiva, mette in evidenza le ragioni dell’appannamento visivo di Stati, nazioni, popoli. Porta testimonianze come esempi probanti, storie concrete di persone in carne e ossa del nostro tempo e non riemersi dalle nebbie del lontanissimo e dimenticato passato di famiglie e comunità, sempre presentati con estrema obiettività. Del resto, la storia professionale di Maria Antonietta Macioti non poteva non condurre che a questi risultati.

Infatti, affronta la materia con una consapevolezza sorprendente, testimonianza di una lunga applicazione nella ricerca di fonti, documenti, argomentazioni e confronti. Il linguaggio è sempre agevole. Scevro da terminologie specifiche ma mai scontato nella sua precisione e scientificità, senza mai scivolare nel consueto. La tensione scientifica è sempre tesa alla ricerca della verità, posta sotto controllo come dimostra il prezioso apparato di note esplicative, mai fuori dal contesto. Al termine della lunga trattazione del genocidio degli Armeni, della Shoà, delle guerre balcaniche e della pulizia etnica che ne è seguita, l’autrice costruisce una lunga e giustificata cronologia dei principali fatti politici che hanno contraddistinto il Novecento, ma affondando nelle radici della follia criminale, che non esplode mai a caso ma trova sempre motivazioni profonde e talvolta inconfessabili. Sicché il saggio si presta a diventare una sorta di guida alle tragedie della storia.

Maria Immacolata Macioti è consapevole dell’impresa su cui si è incamminata e delle difficoltà a portarla avanti con il rigore scientifico che ha caratterizzato l’impegno della sua vita di sociologa e docente universitaria, ricercatrice, scrittrice, promotrice culturale.

Il volume rimanda a continui approfondimenti e per ogni avvenimento fornisce una cornice e un quadro veramente ampio di cui gli aspetti letterari e narrativi sono quelli più ricchi e documentati. L’attenzione della creatività artistica legata alle tragedie collettive dimostra quanto questi fenomeni abbiano scosso la coscienza di chi ci si è potuto e voluto misurare, di coloro che non si sono voltati dall’altra parte, di quanti hanno sentito che la responsabilità perché non accadano più è anche la loro.

Purtroppo le tragedie si ripetono ogni giorno in maniera diversa, come testimonia l’orrenda storia dei migranti abbandonati nelle mani della criminalità, compresa quella degli Stati. E la fenomenologia della reazione è la medesima di quella di cento anni fa, nonostante l’informazione sia nelle case di tutti in tempo veramente reale per il sistema pervasivo della comunicazione di massa.

Soltanto chi non vuole sapere nulla del genocidio degli Armeni, dell’olocausto del popolo ebraico o di Srebrenica, può distrarsi di fronte agli esempi portati. Per cui si esce più ricchi di sapere, di consapevolezza civile e di umanità dalla lettura di questo libro. Sapendo che bisogna essere riconoscenti alla sociologa e scrittrice Maria Immacolata Macioti della fatica condotta e delle riflessioni che ci spinge a compiere per essere aggiornati, per non dimenticare, o peggio per non dire mai «Io non lo sapevo!».

Agostino Bagnato

Roma, 24 gennaio 2019